C’ERA UNA VOLTA IL BIGMAC: OZEMPIC BATTE HAPPY MEAL 1 A 0
Meno fame, più inflazione: McDonald’s deve affrontare la tempesta perfetta
“Se non vuoi un dottore al giorno… leva il BigMac di torno”
No… non esiste questo proverbio ma non c’è dubbio che le abitudini alimentari stanno cambiando così in fretta che persino le patatine fritte iniziano a tremare!
McDonald’s, simbolo globale del fast food, si trova davanti a una sfida inedita: la crescita vertiginosa dei farmaci GLP-1, come Ozempic e Wegovy, che promettono di ridurre l’appetito e, di conseguenza, la voglia di hamburger e snack fuori casa.
Negli Stati Uniti, circa il 6% della popolazione adulta – ovvero 15 milioni di persone – utilizza già questi farmaci, ma le stime parlano di una diffusione sempre più ampia nei prossimi anni.
Il meccanismo è semplice: i GLP-1 agiscono sul senso di sazietà, portando chi li assume a mangiare meno, soprattutto cibi calorici e pasti fuori casa.
Risultato? Meno visite nei fast food, meno acquisti di snack e una riduzione della spesa alimentare che, secondo uno studio Cornell, può arrivare fino al 5,5% per famiglia in soli sei mesi.
Il fatto è che questo cambiamento non riguarda solo chi prende questi farmaci, ma si estende alle famiglie, ai gruppi di amici e alle abitudini sociali.
Se prima una serata da McDonald’s era la soluzione facile per tutti, ora la scelta diventa meno scontata: meno pasti di gruppo, meno acquisti impulsivi e una domanda che si fa più debole e selettiva.
Gli analisti avvertono che una diminuzione dell’1% delle vendite oggi potrebbe trasformarsi in un calo del 10% o più nel tempo, soprattutto tra i consumatori a basso reddito, storicamente il cuore del business McDonald’s.
Ma siccome sai che le disgrazie sono come le ciliegie e non vengono mai da sole… ecco che a peggiorare la situazione ci aggiungono anche altri fattori.
Per esempio l’inflazione, che ha fatto lievitare i prezzi dei menu, portando molti clienti a preferire la spesa al supermercato e la cucina in casa.
La “fatica da prezzo” si fa sentire, e McDonald’s è costretta a rivedere le strategie per non perdere ulteriore terreno, soprattutto negli Stati Uniti, dove le vendite sono già in calo del 3,6% nel primo trimestre 2025.
Perché ti interessa? Attenzione, investitore!
Sappiamo tutti che il vero business di McDonald’s è l’immobiliare ma, guardala come vuoi… anche quello è legato strettamente all’andamento dei negozi che ci sono costruiti sopra e quindi… se stai pensando di investire in McDonald’s, è il momento di accendere tutti i radar.
I farmaci GLP-1 sono veri e propri “disruptor” della domanda: non solo riducono il consumo individuale, ma rischiano di cambiare strutturalmente il modo in cui milioni di persone si rapportano al cibo fuori casa. Oggi l’impatto è ancora contenuto, ma la tendenza è chiara e potrebbe accelerare rapidamente.
In un settore dove il valore si è sempre basato su abitudini consolidate e consumo di massa, sottovalutare questa rivoluzione potrebbe essere un errore costoso.
Insomma, non fare un dramma per concedere ai tuoi figli un Happy Meal ogni tanto ma se sin tratta del tuo portafoglio investimenti, meglio che tu ti chieda: “Il futuro del fast food sarà ancora così “happy”?
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