COSÍ LA CASALINGA DI VOGHERA POTÉ BATTERE WALL STREET
Tre lettere, un uomo e un idea: non serví altro per rivoluzionare il mondo
Immagina un mondo in cui tutto fosse stato pensato, strutturato e realizzato con il solo scopo che i ricchi potessero diventare sempre piú ricchi e ai poveri fosse negato, con ogni maniera e sotterfugio, di avere la benché minima possibilitá di arrivare al benessere economico.
Immagina che in questo mondo ci sia un uomo con una mente rivoluzionaria che, un bel giorno, ha un colpo di genio e inventa uno strumento in grado di cambiare tutta la realtá, mettendolo a disposizione di chiunque sia interessato a liberarsi dalle catene della miseria e arrivare alla ricchezza.
Immagina che da quel momento anche la persona piú povera della terra abbia la possibilitá di cambiare il suo futuro, che non sia piú necessario essere giá milionari per poter accedere a certe opportunitá e che non servano piú giacche su misura, né amici potenti, né lauree in economia per arrivare ad accumulare un patrimonio.
Ok… apri gli occhi e smetti pure di immaginare perché quel mondo esiste e anche se non te ne sei accorto… ci vivi già dentro o ce l’hai a solo un passo... dietro una porta che ancora non hai aperto
Penso che capiti a tutti di dover fare uno sforzo di memoria per ricordarci come vivevamo quando non esistevano le mail, quando non avevamo i cellulari e quando i social ancora non esistevano e sicuramente faremmo ancora piú fatica a riportare a galla quelle sensazioni di incredulitá e meraviglia che provammo quando arrivarono tutte queste cose e cambiarono per sempre le nostre vite
Per questo oggi voglio farti vivere quello che non fu solo un cambiamento tecnico o finanziario, ma una vera e propria rivoluzione culturale che tolse il potere finanziario dalle mani di pochi e lo consegnó, a chiunque lo desiderasse.
Non fu una rivoluzione condotta con le armi, bastó molto meno, qualcosa di solo apparentemente piú innocuo: fu sufficiente uno strumento chiamato ETF.
Tre lettere che in molti pensano di conoscere e con cui spesso si confrontano con il distacco tipico dei pressapochisti perché la veritá… è che pochi lo comprendono a fondo nonostante che sia qualcosa che ha cambiato tutto e ha aperto porte che erano chiuse da secoli.
Per capire davvero perché questa trasformazione sia stata così disruptiva e potente, dobbiamo fare un passo indietro e ci sposteremo con la nostra immaginazione fino alla New York degli anni Settanta.
Wall Street, all’epoca, era una fortezza. Un ambiente esclusivo, protetto, costruito per far guadagnare chi ci lavorava, non certo per aiutare le persone comuni.
Se avevi dei risparmi, le opzioni erano poche e poco convenienti: o li lasciavi marcire in banca con interessi da fame, oppure li affidavi a fondi gestiti attivamente, con commissioni altissime e la promessa, mai mantenuta, di “battere il mercato”.
La verità era un’altra: la maggior parte di quei fondi, anche se ti costavano caro, alla lunga non rendevano quanto il mercato.
Anzi, una volta tolte le commissioni, spesso facevano peggio.
Ma nessuno lo diceva ad alta voce.
Il gioco era truccato e la gente comune era il pollo al tavolo dei potenti e ovviamente.. quella che pagava il conto.
Poi, un giorno, il sistema peccó di arroganza e scricchioló.
Tutto parte da un licenziamento.
Un uomo di 45 anni, esce dalla sede della Wellington Management Company, a Boston. È appena stato mandato via.
Si chiama John Clifton Bogle, detto Jack.
Fino a quel momento aveva avuto una carriera brillante nella finanza tradizionale. Ma quell’uscita forzata lo costringe a fare i conti con ciò che non funzionava più e da quel fallimento nasce un’idea.
Jack non è nato ricco.
La sua famiglia ha perso tutto nella Grande Depressione e quindi sa bene cosa voglia dire non avere protezione.
È probabilmente per questo bisogno di sicurezza da una parte e per un forte desiderio di rivalsa dall’altro, che decide di creare qualcosa di diverso, qualcosa che metta al centro le persone invece che le banche.
Nel 1974 fonda Vanguard, con una filosofia chiara: eliminare il superfluo, ridurre i costi, replicare il mercato.
Non vuole batterlo e neanche manipolarlo: vuole semplicemente seguirlo e replicarlo
Nel 1976 lancia il primo fondo indicizzato al mondo: il Vanguard 500 Index Fund che replica l’andamento dello S&P 500.
Se non sai cosa sia l’S&P 500, immagina un paniere in cui siano contenute le 500 aziende ámericane piú importanti, nomi come Google, Microsoft, Disney, Amazon, Coca-Cola, Apple, McDonald’s, giganti che suppongo tu conosca perfettamente.
Questo fondo appena nato (e che come detto si limita a replicare l’andamento e la redditivitá di tutte queste aziende colossali) costa molto meno di qualsiasi altro fondo e non promette le stelle e neppure guadagni stratosferici: solo la media esatta di tutti i guadagni che avranno quelle 500 meravigliose aziende.
Ed é proprio per il concreto pragmatismo alla base di questo strumento che all’inzio molti lo snobbano, alcuni lo ridicolizzano apertamente, altri ancora preferiscono continuare a credere alle mirabolanti e mai mantenute promesse delle banche
Ma Jack sa quello che fa: nei mercati, l’unica cosa certa sono i costi e lui ha molto chiaro che se riduci i costi, aumenti i rendimenti.
Passano gli anni, il fondo cresce piano, quasi inosservato, ma intanto, sotto la superficie, si muove qualcosa di magico e rivoluzionario.
L’idea che investire non debba necessariamente essere una cosa riservata a pochi eletti, inizia a diffondersi.
Ma il vero grande passo verso la democratizzazione della finanza, si compie nel 1993 e grazie al lavoro di Nathan Most e del suo team in State Street, nasce il primo vero ETF.
È uno strumento rivoluzionario, perché riprende l’intuizione di Bogle e la rende ancora più potente: lo puoi comprare e vendere durante tutta la giornata, come se fosse un’azione, non sono richiesti investimenti minimi e puoi iniziare con qualsiasi cifra tu abbia a disposizione. Inoltre, non ha barriere, é liquido, semplice e trasparente.
Mi piacerebbe dirti che il successo fu immediato e travolgente ma la realtá è che all’inizio furono in pochissimi a notare e prendere in considerazione questi curiosi strumenti finanziari che per molti anni continuarono a crescere nell’ombra, senza fare rumore
Ció nonostante, lentamente ma inesorabilmente, gli ETF cominciano ad attrarre sempre più attenzione, si evolvono, allargano la loro sfera di azione e cominciano a coprire prima tutti i vari indici americani, poi quelli globali.
Nascono ETF su obbligazioni, materie prime, settori specifici, l’offerta si moltiplica, i costi scendono ancora e a un certo punto, le grandi istituzioni cominciano a prenderli sul serio.
Fondi pensione, assicurazioni, gestori patrimoniali: tutti iniziano a usare gli ETF per diversificare, per proteggersi, per investire, tutti vogliono averne un po’ nel loro portafogli investimenti
Ma il vero punto di svolta arriva nel 2008, l’anno della grande crisi.
Lehman Brothers fallisce, i mercati crollano, i risparmiatori perdono miliardi e inevitabilmente la fiducia nella finanza tradizionale si sgretola.
È in questo momento che, mentre molti fondi gestiti attivamente bloccano i prelievi, nascondono le loro colossali perdite o falliscono clamorosamente… gli ETF non traballano e resistono: semplici… stabili… liquidabili.
In mezzo al caos mediatico e finanziario, gli investitori si accorgono di qualcosa:
gli ETF funzionano.
Non vendono fumo, non fanno magie, ma mantengono quello che promettono… e tanto basta.
Da quel momento e dopo quella crisi, il loro successo diventa inarrestabile.
Nel 2010 gestivano 1.300 miliardi di dollari, nel 2020 erano già oltre i 7.000 miliardi. Oggi si avvicinano ai 15.000 e si stima che entro il 2030 toccheranno i 30.000 miliardi.
Cosa ha spinto questa crescita vertiginosa?
Principalmente, tre motivi.
Il primo è la guerra dei costi. I tre giganti del settore, Vanguard, BlackRock (che ha acquisito iShares) e State Street, si sono continuati a sfidare per conquistare clienti e per farlo hanno continuato ad abbassare le commissioni fino a livelli impensabili.
Oggi puoi comprare un ETF sull’S&P 500 pagando lo 0,05% all’anno che tradotto in moneta sonante e cantante significa che, per ogni 1.000 euro investiti, pagherai solo 50 centesimi.
Il secondo motivo è l’esplosione dell’offerta. Oggi esiste un ETF praticamente per qualsiasi cosa: intelligenza artificiale, prodotti alimentari, oro, materie prime, E-commerce, energia elettrica e utenze, microchip, agricoltura, industria, energie rinnovabili, bitcoin, acqua potabile, aziende etiche…
Insomma… ce n’è davvero per ogni idea, per ogni portafoglio e per ogni filosofia o convinzione
Il terzo motivo è la rivoluzione digitale. Piattaforme online semplicissime da utilizzare ed affidabili come Fineco, Scalable Capital, Interactive Brokers e DEGIRO hanno eliminato l’ultimo ostacolo: l’intermediazione bancaria.
Oggi puoi aprire un piano di accumulo mensile su un ETF globale in meno di tre minuti, dal divano, senza parlare con nessuno, senza dover comprare polizze assurde e soprattutto… che potrai consultare quando vuoi per vedere come va e su cui potrai versare o da cui potrai prelevare ogni volta che tu lo ritenga il caso
Ma il vero cambiamento, quello più profondo, quello piú importante… è culturale.
Per decenni ti hanno fatto credere che investire fosse una cosa da esperti, da analisti, da maghi della finanza e ti hanno venduto paura, confusione e prodotti complicati.
Gli ETF hanno ribaltato questa narrativa perché la loro esistenza ti ricorda e sottolinea che… “No. Investire é semplice…é per tutti… anche per te.”
Ed è proprio questo che li rende rivoluzionari.
Non il fatto che costino poco, o che siano liquidi e neppure che siano accessibili ma il fatto che abbiano spostato il potere dai palazzi di vetro di Manhattan, allo smartphone della casalinga di Voghera
Oggi puoi costruire un portafoglio globale, bilanciato e intelligente con pochi clic, puoi iniziare con pochi euro tutti i mesi e cosa ancora piú importante… puoi investire per il tuo futuro senza dover pagare percentuali ridicole a qualcuno che poi, alla fine dei conti… scoprirai come, incredibilmente, ottenga risultati inferiori ai tuoi.
Jack Bogle è morto nel 2019. Ma prima di andarsene ha visto avverarsi quello che ai tempi sembrava solo un sogno impossibile.
Ha visto la sua “follia” diventare un movimento globale.
Ha visto milioni di persone normali riprendere il controllo dei propri soldi e con sua grande soddisfazione… ha visto Wall Street perdere il monopolio del potere.
Adesso peró fai attenzione… molta attenzione
Ti dico con tutta la sinceritá possibile che non mi sorprende se fino ad oggi hai pensato che investire non facesse per te o che fosse troppo complicato o rischioso: è perfettamente normale perché nessuno ti aveva spiegato le regole del gioco e ti hanno fatto credere fosse qualcosa di difficile, tecnico, impegnativo… a volte incomprensibile.
Ascoltami attentamente perché il paradosso é che adesso la storia stá facendo una piroetta e tornando al punto di partenza…
Sempre piú influencer, YouTuber, Guru del Web, formatori ed esperti a vario titolo, alcuni di loro vuoti chiacchieroni ma altri veri professionisti competenti e preparati…ti stanno facendo credere un’altra volta che se non sai analizzare un bilancio, se tutti i giorni non hai a disposizione ore ed ore da passare chino su grafici e metriche e se non hai competenze da analista finanziario… è meglio che ti affidi a mani esperte, ai loro consigli e ai loro corsi da migliaia di euro in cui troverai 50 ore di video, 100pdf che non leggerai mai e un numero enorme di informazioni che non ti saranno mai utili
Permettimi di dirti che…investire è facile… se non decidi di credere a chi vuole complicarti la vita per rendersi indispensabile… a caro prezzo.
A meno che tu non voglia diventare un analista finanziario o fare dell’economia il tuo lavoro, la realtá è che in 3 ore puoi giá sapere tutto quello che ti é necessario per gestire in autonomia le tue finanze e iniziare a investire con profitto e… avere intorno a te decine di persone partite da zero e che ora investono con soddisfazione è la sola cosa che ti serve per poter disporre di un confronto o un parere o anche solo un incoraggiamento quando sentirai di averne bisogno
Condividere questo concetto, diffondere questa convinzione e metterci la faccia per dimostrare che è reale… è quello che faccio quotidianamente è ho piú di 100 persone che possono testimoniare che… non sono chiacchiere ma qualcosa di semplice e che funziona
Non sono Jack Bogle, lo so, ma la sua intuizione ha cambiato la mia vita e il futuro della mia famiglia e non sono disposto a vedere tradito il suo sogno
Ci credo cosí tanto che ho messo a disposizione di tutti la possibilitá di passare 30 giorni in compagnia mia e di tutte le persone che partecipano a questo progetto perche voglio che chiunque possa vedere cosa facciamo e come cresciamo insieme… con semplicitá e divertendoci
La chiamiamo “UN OCCHIATINA” e se è vero che un po’ di diffidenza è un attitudine sana, se ne perdi il controllo… si trasforma in paura e ti rende cieco alle opportunitá!
Se vuoi conoscerci… ci trovi QUI
Un abbraccio
Massimo
Be, non mi sembra un bell'invito, se facendo click sul link, si viene invitati a lasciare i dati della carta di credito, senza sapere neanche cosa sto pagando, secondo me dovreste cambiare questo approccio, perchè se chiedete soldi senza spiegare cosa fate, potreste passare per dei truffatori.