NON PIANTERAI MAI UN CHIODO CON UN “COLPO” DI GENIO
Dovrai impugnare un martello e schiacciarti le dita
Se vuoi conoscere le persone, parlarci, ascoltarle, entrare nelle loro vite, scavare nelle loro idiosincrasie e raccogliere le gocce di veritá che lasciano trasudare dalle loro asettiche parole… devi frequentare un bar, il crocevia cosmico dove tutte le esistenze, o prima o dopo, si siedono sulle proprie paure e ti raccontano quanto hanno di inconfessabile.
Il Bar della Carmen è la mia finestra sul mondo e mai definizione fu piú adatta, trattandosi del locale piú centrale di un paese di 6000 anime in cui si mischiano piú di 40 nazionalitá diverse.
Sono 11 anni che vivo qui, non dico di essere uno dei monumenti locali ma una delle persone piú conosciute ( e chiacchierate) sicuramente.
Il difficile per me non è conoscere gente nuova, casomai è evitare che “gente nuova” si sieda al mio tavolo senza essere invitata perché… “mi ha visto su YouTube”… mi ha conosciuto in vite precedenti… mi ha… beh, la lista è lunga e te la risparmio.
Cosí… parlo spesso con persone molto diverse tra loro.
Alcune hanno costruito qualcosa di importante.
Altre, invece, sono sempre lì, ferme.
In attesa di… qualcosa.
Un segnale.
Il momento giusto.
L’idea perfetta.
Col tempo ho imparato a distinguere i due gruppi con incredibile chiarezza
Non c’entra l’intelligenza.
Non c’entrano i titoli di studio, la simpatia o l’aspetto.
È un qualche cosa di molto più sottile… poco visibile se non sei attento… ma fondamentale.
Le persone che hanno successo hanno un desiderio particolare di raccontarti i loro errori
Quelle bloccate, invece, sono sempre i migliori in quello che fanno e hanno idee geniali praticamente “quasi” perfette.
Il punto è che, il mantra di chi ottiene risultati, è “agire”.
Provano, sbagliano, si correggono e raramente tornano indietro perché, quasi sempre, preferiscono avanzare imboccando strade non ancora esplorate
Hanno un entusiasmo quasi commovente nel priorizzare nei loro racconti tutti gli errori che hanno fatto, quanto siano arrivati a sentirsi persi in certi momenti e ti raccontano tutto nei dettagli, con un candore quasi fanciullesco.
Ma intanto che li ascolti, capisci che, mentre il mondo intero sembrava volesse rovesciarsi sopra di loro… qualcosa si muoveva… le cose che facevano stavano facendo succedere cose
Le persone bloccate, invece… cazzo… hanno tutte vite perfette: mogli gentili e comprensive, figli intelligentissimi, lavori in cui eccellono e ovviamente… hanno un’idea geniale “quasi” a punto
Non so… guarda che è strano ma è gente che vuole solo parlarti della sua idea…. quella che ha in mente da anni… quella che nessuno ha mai avuto… quella che… appena saranno sistemati un paio di dettagli e sarà finalmente perfetta… allora sí che partirá e cambierà tutto.
Ma non parte mai.
Peró… non vorrei che ti confondessi: non ti stó parlando di gente eccellente e gente mediocre, ti sto parlando di gente di successo e di gente che non lo è ma solo perché è bloccata
Con gli anni e l’esperienza ho capito che il problema non è la mancanza di talento.
Spesso è esattamente il contrario: le persone bloccate spesso sono realmente brillanti, hanno gusto, visione, sensibilità e proprio per questo… temono il confronto con la realtà.
Temono che la loro idea possa rivelarsi meno brillante di quanto avevano immaginato, che qualcuno la giudichi mediocre, che li guardi e pensi: “Ah pensa, tanti anni a pensare che eri brillante e invece poi…”
E allora aspettano, procrastinano, ritoccano, ristudiano tutto da capo
Immagina di scaricare 100 assi di legno grezze davanti a questi due tipi di persone…
Le persone “bloccate” cominceranno immediatamente a disegnare progetti, creare excel di ottimizzazione risorse, a misurare ogni tavola, a piallarla, a lisciarla, a studiarne la disposizione ottimale.
Le persone di successo cominceranno a inchiodarle, se non hanno martelli lo faranno con delle pietre, se non hanno chiodi le fisseranno con fasce e senza che tu faccia in tempo neanche a rendertene conto, avranno tirato su le pareti, un tetto… un primo riparo: poi si vedrà dove mettere le finestre.
So come si sentono le persone bloccate perché… ci sono passato anche io!
Non entreró nei dettagli ma ti giuro che il progetto non era solo bellissimo: era geniale, originale, rivoluzionario e… quasi perfetto.
(P.s. Non é quello dell’immagine qui sotto 😂)
Avevo scritto tutto: il concept, i valori, il target, la mission e persino realizzate le bozze grafiche per le pubblicitá
Era il mio capolavoro, volevo che il mondo lo riconoscesse come tale quando lo avrei presentato e per quello continuavo a lavorarci, a rifinirlo, a implementarlo con nuove idee
Solo che… non partivo mai.
C’era sempre qualcosa da sistemare, qualcosa da rifinire fino a quando… passó il momento: quell’ídea era diventata vecchia, altri l’avevano giá messa in campo prima di me anche se in maniera piú approssimativa e meno curata e adesso la stavano facendo evolvere seguendo le esigenze piú attuali.
Quello che avevano fatto loro era quanto di piú lontano potesse esistere dall’essere perfetto ma… era vero… era vivo… esisteva.
Oggi mi rendo conto che allora avevo avuto piú paura del giudizio altrui che della possibilitá di non avere successo… e avevo perso l’occasione.
Qualche anno fa, lessi una definizione dell’imprenditore che mi colpí molto. Diceva che l’imprenditore è quel tipo di persona che si lancia da una montagna e solo dopo comincia a costruire l’aereo…
Non so dirti se sono quel tipo di persona ma ho molto chiaro che, alla fine, non vince chi ha l’idea migliore.
Vince chi la mette in pratica per primo con determinazione e costanza
Vince chi ha il coraggio di iniziare con una brutta versione prima di crearne una buona.
Vince chi accetta di essere disapprovato e di costruirsi l’approvazione di domani passo dopo passso
La differenza tra le persone che hanno avuto successo e quelle che non ci sono mai riuscite, non ha a che vedere con la genialitá: è solo una questione di movimento.
La cosa più straordinaria è che per partire e arrivare al successo serve effettivamente una cosa molto speciale: il coraggio di partire…
Alle volte basta poco…
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ma è una maniera di partire!
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