QUEL GIORNO CHE MIO PADRE MI FREGÓ ALLA GRANDE
La strategia “Home Run” dei migliori investitori
Mio padre era veramente un personaggio singolare...
A 10 anni passavo i pomeriggi giocando a calcio con gli amici nel campetto della parrocchia e tutti sognavamo di diventare i nuovi Mazzola, Rivera o Causio.
Io… ero veramente scarso… o lo erano i miei piedi, non lo so… ma non cambiava niente
Fu cosí che mio padre, un pomeriggio, mentre gli parlavo dell'ennesima partita del giorno precedente in cui mi ero coperto di ridicolo per l'ennesima volta, mi guarda attraversandomi da parte a parte come solo lui sapeva fare e mi dice "Ti piacerebbe allenarti con una squadra?"
Cazzo! Sí che mi entusiasmava l'idea! Avrei imparato dai migliori e poi gliel'avrei fatta vedere io a quelli del campetto!
A mio padre non piaceva procrastinare e infatti, il pomeriggio dopo, stavo giá facendo il mio ingresso nella squadra junior locale... di BASEBALL!
No... non fare domande... me ne feci giá abbastanza io e non riuscii mai a darmi delle risposte
Il punto é che... col passare del tempo scoprii che nel baseball me la cavavo niente male e ci presi cosí gusto che ancora oggi, uso varie metafore che hanno a che fare con questo sport per spiegare alcuni concetti di economia.
La mia preferita è indubbiamente quella su “Il mindset del pitcher” ma non è di questa che ti parleró perché oggi voglio raccontarti di come un giorno ebbi un’intuizione e capii come dovevo battere se volevo fare un Home Run… un fuori campo.
Devi sapere che per tutto il primo mese, la sola cosa che fai è misurarti con una bastardissima macchina lancia-palle che ti bersaglia con tiri che passano a tutte le altezze. Le palle che passano sorvolando il piatto (un cerchio disegnato ai piedi del battitore) e tra la cintura e le spalle, sono le palle valide che devi colpire, le altre… diventano valide solo se cerchi di colpirle.
Ovviamente, queste ultime, sono palle mal posizionate e quindi è praticamente impossibile che tu riesca a fare una buona battuta: la,maggior parte delle volte le sbaglierai e sará punto per l’avversario.
3 battute fallite e sei fuori… e i tuoi compagni non te ne saranno grati.
Insomma… nessuna pressione dai!
Fatto stá che passo le prime 3 settimane sterminando insetti ma sbagliando palle fino a che un giorno… arrivo ad allenamento…. mi posiziono… mi sputo sulle mani (non so… lo facevano tutti e mi sembrava figo farlo anch’io...) e faccio “Ok” col pollice per avvisare che ero pronto.
La macchina si mette in moto e io rimango immobile, con la mazza alta sopra la spalla, guardando passare la prima palla, la seconda… la terza, la decima… la tredicesima e poi… ecco… batto la 14a e il rumore dell’impatto del legno della mazza è brutale: vedo la palla che si innalza sopra le teste di tutti, vola come se non dovesse piú atterrare e… no… non ho fatto un fuori campo ma l’ho mandata lontana quanto bastava perché nessuno potesse prenderla al volo e provare ad eliminarmi.
Quel giorno non sbagliai una battuta… e neanche nel seguente allenamento.
La terza volta che fui al campo, l’allenatore accese la macchina, mi osservó per 10 minuti mentre su una trentina di lanci battevo solo due palle, poi spense l’infernale trabiccolo, mi venne di fronte e mi chiese “Perché tra tanti lanci hai battuto solo 2 palle?”.
Lo guardai, mi appoggiai la mazza sulla spalla e se fosse stato un film forse avrei anche sputato un pezzo di tabacco da masticare ma ai tempi non sapevo neanche cos’éra e siccome avevo solo 10 anni e gli adulti mi intimidivano parecchio, risposi semplicemente “Perché nessuna delle altre era nel posto giusto”
La ritengo una metafora perfetta da applicare nella vita, certo, ma soprattutto che dovrebbe servire da guida a ogni buon investitore: non si dovrebbe mai battere una palla di cui non si è convinti o tanto per divertirsi.
Ancora meno bisognerebbe cedere alla tentazione di rispondere a ogni stimolo che si presenta, focalizzandosi solo su quelli che si capiscono bene e che… sono “nel posto giusto”
Immagina la mia sorpresa quando cominciai ad interessarmi ai temi dell’economia e scoprii che Warren Buffet, quello che sarebbe diventato il mio maestro virtuale, utilizzava spesso il baseball per spiegare le sue strategie di investimento
La cosa piú importante su cui insisteva sempre era che, in borsa, puoi aspettare che si presenti il lancio perfetto per tutto il tempo che vuoi: non ci sono penalitá nel farlo ed è la strategia ideale per scegliere, razionalmente e con calma, solo le opportunitá migliori
È molto facile, a posteriori, guardare i grafici delle performance recenti di imprese come Nvidia e Palantir e rammaricarsi per non avere battuto quelle palle MA… dovresti pensare che se non lo hai fatto è stato perché non le comprendevi bene, non capivi il settore in cui si operavano e non eri pronto ad affrontare i rischi che le caratterizzavano
Dire a te stesso che la prossima la batterai… non è un’attitudine intelligente e molto probabilmente ti porterá solo a perdere molti soldi.
Invece… sai qual’è il bello del mondo degli investimenti?
La cosa stupenda è che esistono migliaia di palle che vengono lanciate ogni giorno e se riesci ad evitare di sventolare la mazza per ogni cosa che ti si muove vicino e a battere solo le palle “nel posto giusto”… avrai la possibilitá di raddoppiare i tuoi risparmi circa ogni 7-8 anni… quadruplicarli in 15 e moltiplicarli per 8-10 volte in 20-25 anni.
Ti sembra molto tempo?
A me sembra molto meno che tutta una vita di lavoro e una vecchiaia di sacrifici per far quadrare i conti
Focalizzati sui guadagni che farai sul lungo periodo e pensa solo a battere i tuoi migliori HOME RUN: é così che, senza rimpianti per i lanci lasciati andare, costruirai una strategia vincente e serena che ti porterá alla libertá finanziaria
Un abbraccio
Massimo
P.s. Se non hai mai investito, è assolutamente normale che tu possa sentirti poco comodo all’idea di piazzarti in mezzo a un campo davanti a una macchina spara-palle… soprattutto se fino ad oggi hai giocato solo a calcio.
Tuttavia… potresti scoprire anche tu di avere un talento che non sospettavi!
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